Cos’è il tumore del colon-retto?
Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza. La malattia è abbastanza rara prima dei 40 anni, ed è maggiormente diffusa in persone di età compresa fra i 60 e i 75 anni. Il tumore del colon-retto è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule maligne della mucosa che riveste questo organo. Si distinguono generalmente in tumori del colon vero e proprio e in tumori del retto, ovvero dell’ultimo tratto dell’intestino. Il tumore all’intestino è molto diffuso e in alcuni casi può essere mortale. Se diagnosticato precocemente, però, vi sono alte probabilità di guarigione.
Quali sono le cause?
La maggior parte dei tumori all’intestino sono sporadici, ma il cancro al colon può formarsi anche a seguito di malattie infiammatorie croniche intestinali. Circa il 25% dei tumori dell’intestino è dato invece da una predisposizione familiare: spesso chi ha parenti che hanno sviluppato questo cancro è più facilmente soggetto a contrarlo, e vi sono particolari patologie genetiche (sindromi) in cui la probabilità di sviluppare un tumore è elevata.
Quali sono i sintomi?
Il tumore al colon non ha sintomi specifici, ma segnali della sua esistenza possono essere la presenza di sangue nelle feci, la sensazione impellente di dover defecare (tenesmo rettale), una stitichezza improvvisa e ostinata, la comparsa di alternanza di stitichezza e diarrea.
Come fare diagnosi?
Una diagnosi precoce del tumore dell’intestino è in grado di aumentare di molto le probabilità di guarigione. Dato che però spesso i sintomi non sono specifici, la diagnosi può essere tardiva. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle diagnosi di tumori del colon retto, ma anche a una diminuzione della mortalità, attribuibile principalmente all’esecuzione di programmi di screening, alla diagnosi precoce. L’indagine più semplice da effettuare è la ricerca del sangue occulto fecale (SOF), consigliata dopo i 45-50 anni. In caso di positività, andranno effettuati ulteriori accertamenti speficifici, tra cui la colonscopia. La pancolonscopia è considerato l’esame più importante per la diagnosi delle neoplasie colo-rettali. L’esame permette di studiare tutti i tratti del colon così da individuare la sede precisa del tumore
Come si può curare?
Negli ultimi anni grazie ai programmi di screening, ad una diagnosi più precoce e ad avanzamenti in campo oncologico la percentuale di persone che sopravvivono a questa patologia è notevolmente cresciuta. Il trattamento dipende dallo stadio di avanzamento della malattia al momento della diagnosi. La chirurgia rappresenta la principale opzione terapeutica per la cura delle neoplasie del colon e dovrebbe essere eseguita nel minor tempo possibile dalla diagnosi. Prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico i pazienti devono eseguire gli esami preoperatori di stadiazione della malattia, con la TC del torace e dell’addome per escludere la presenza di metastasi a distanza. La tecnica chirurgica adottata per le neoplasie del colon si fonda su considerazioni anatomiche ed oncologiche.
Una volta eseguita la diagnosi di tumore, il paziente viene preso in carico da un team multidisciplinare (chirurgo, oncologo, endoscopista, radiologo, radioterapista) che assieme decidono la strategia terapeutica più adatta e cucita su misura per ogni paziente, seguendo protocolli di trattamento standardizzati a livello Internazionale e proponendo anche protocolli sperimentali, a seconda dei casi.